17 ago 2013

“Specchi di Emotività 11”, torna la fiction-kolossal made in Rai.



Dopo sette anni dalla chiusura della decima stagione, tutti pensavano che la seguitissima “Specchi di Emotività” avesse detto ormai addio al piccolo schermo, chiudendosi con quella eloquente scena del Barone Von Gontafferunt che saluta dal balcone del suo palazzo, mentre gli F-117 bombardano la tenuta degli Aflaglio. Tanti e tanti fan si erano battuti il petto, al punto da arrivare ad organizzare una petizione online che raggiunse le settecento firme. Ed oggi la Rai, che non aveva mai preso in considerazione le voci del pubblico, decide a sorpresa dopo più di un lustro di rispolverare la fortunata serie.
“Ritroverà la sua collocazione naturale, mandata in onda in quella fascia importantissima tra le tre e le quattro del mattino”, questo quanto raccolto dai nostri microfoni durante un'intervista ai produttori.
Ma cosa ha narrato, durante dieci lunghe stagioni, “Specchi di Emotività”? Abbiamo deciso di scrivere un breve riassunto, così che i telespettatori possano “riavvolgere il filo” e godersi appieno il rilancio della serie.
Il dottor Aflaglio è uno stimato chirurgo, che un giorno a causa di una sopravvenuta eredità, decide di tradire la moglie per l'affascinante Liria Ribania, proprietaria della catena di alberghi Ribania. Saputo del tradimento, il cugino della moglie di Aflaglio, il colonnello Mustertly, sfrutta la sua posizione nell'aviazione per ordinare un bombardamento sulla casa di Aflaglio. Il figlio di Aflaglio, Bobbert, sta nel frattempo tornando dalla Cina, dove ha conosciuto il magnate australiano Phil Quaranadà, socio d'affari del Barone Von Gontafferunt nonché figlio illeggittimo di Buoglio Ribania, padre di Liria. Bobbert, venuto a sapere della situazione, contatta immediatamente Quaranadà chiedendo aiuto, poiché sa che da un momento all'altro gli F-117 bombarderanno la sua enorme villa sul mare. Ma il suo amico è irreperibile, e a rispondergli è proprio Von Gontafferunt, il quale gli assicura che tutto andrà bene.
Nel frattempo la moglie di Aflaglio chiede le carte del divorzio, e nel farlo si innamora del notaio Epildo Giuntelli nonché del figlio di lui, Tuigi. La cameriera di Giuntelli origlia durante una riunione e corre a spifferare tutto all'amante, il quale si scopre essere Bobbert Aflaglio. Bobbert discute della cosa sul padre, mentre alcune scene ci mostrano gli F-117 già in volo.
Mustertly viene improvvisamente arrestato a causa di una chiamata anonima proveniente dall'Australia, ma gli aerei sono già partiti e c'è solo un modo per fermarli. Il capitano Luvosa contatta un vecchio amico esperto di caccia aerei, Gustave Theodore Francamenti, e lo prega di recarsi immediatamente alla base militare. Purtroppo Francamenti si trova in vacanza in australia, e non ci sono voli diretti: Luvosa chiama il dottor Aflaglio per avvertirlo che i caccia sono in volo e che l'unico a poterli fermare è in Australia. Il figlio, accanto al padre durante la conversazione, chiama allora nuovamente il Barone Von Gontafferunt, il quale acconsente ad accompagnare Francamenti con il suo jet privato.
Appena arrivati alla base, Francamenti viene scortato al centro di servizio, dove ritrova Amandina Kolgaate, donna che aveva abbandonato anni prima sull'altare e che si rifiuta di collaborare con lui. Nel frattempo Gontafferunt raggiunge la casa di Aflaglio, e, dopo aver condiviso un the con loro, li avverte che non c'è più tempo: padre e figlio lasciano la casa in limousine mentre il Barone li saluta dal balcone: sa infatti che un elicottero dovrebbe essere vicino per prelevarlo prima che il bombardamento raggiunga la casa.


A questo punto, avendo ripercorso brevemente la storia e col fiato sospeso per la sorte del barone, non ci resta che attendere il prossimo weekend, per sapere finalmente come andrà a finire.



14 ago 2013

Grandi Opere: il ponte sul Tirreno

E' notizia degli ultimi giorni che il governo abbia finalmente deciso in quale settore strategico investire per risolvere la crisi che attanaglia l'Italia: un ponte sospeso tra Genova e Palermo, in grado di mettere in comunicazione queste due importanti città con notevole intensificazione degli scambi tra due zone dello stivale tanto lontane.
La società Ponte D.T.T.T.T.T.P. è già stata istituita e dotata di finanziamento iniziale pari a mille miliardi di euro, ottenuti dalla privatizzazione dello stesso Mar Tirreno.
Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture ha dichiarato che si tratta di “un'opera tanto strategica che da sola risolleverà l'economia italiana e, se l'Europa ce lo chiede, anche europea.”
Arburio Sattananzi, che già da alcune indiscrezioni apparirebbe l'ingegnere capo in pectore del progetto, si è arrischiato a dire “è un'opera tanto monumentale che, una volta realizzata, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, forse per sempre”.
Di diverso avviso l'on. Giubbo Monsoni, presidente della commissione per il rilancio economico, il quale ha invece detto ai nostri microfoni “è un'opera tanto monumentale che, se venisse mai portata a termine -cosa del tutto impossibile in Italia- dimostrerebbe che persino la malavita era curiosa di vedere come sarebbe stata, una volta ultimata”.
Alcuni attivisti, che hanno rivendicato il nome di “NoPonteGrosso”, si sono già mobilitati e pianificano di impedire, agli operai che lavoreranno al Ponte, l'accesso al Mar Tirreno.
Il ministro dell'Interno non si è scomposto, limitandosi a riferire che “non possiamo permettere a quattro estremisti di fermare il progresso: pattuglieremo le coste del Tirreno”.
Dunque si preannuncia già un periodo caldo, se è vero che dal mondo arrivano risposte scettiche (sulla BBC è comparso il titolo “Have the Italians gone insane?!” mentre la CNN mandava quasi contemporaneamente “Italy plays 'mine's bigger'”) e persino l'Europa sembra riferirsi a noi quando, per bocca del Vicepresidente della Commissione Europea, dice di “riflettere, in questo momento delicato, sui limiti del ridicolo”;

Il governo però sembra davvero non avere alcun tentennamento, tanto che nei corridoi si vocifera addirittura di estendere questa “autostrada del mare” con una diramazione per Napoli: il problema in questo caso sarebbe trovare i fondi aggiuntivi, non pochi, che si renderebbero necessari; ma la maggioranza sembra aver trovato la soluzione in un'ulteriore privatizzazione, quella della Sardegna.


Un'immagine del primo bozzetto preparato dall'ingegner Sattananzi

4 ago 2013

NoPioggiaDopo *sponsor di AlterazioneMentale*

NoPioggiaDopo è un rivoluzionario prodotto, ottenuto grazie ad anni di ricerca nel settore della controprobabilistica. Commercializzato dalla Unifever, è il risultato di una infinita serie di esperimenti, originariamente condotti dal Professor Marco Guardatanonbolle.

Come è noto, uno dei nemici più accaniti di ogni uomo che ami la propria automobile, è la pioggia dopo aver lavato il proprio mezzo. Questa autentica piaga sociale colpisce ogni anno migliaia e migliaia di automobilisti, sporcando senza pietà la carrozzeria delle loro splendide auto, e senza che in tutto questo tempo governi e forze dell'ordine abbiano mai trovato le adeguate contromisure. Per esempio, a nulla valse il decreto legislativo SalvaVernici, che all'articolo 1 recitava “è compito dei comuni istituire dei giorni preposti al lavaggio delle automobili ed adoperarsi affinché sia vigente un divieto di pioggia nelle 48 ore immediatamente successive”. Disposizioni importanti, ma rimaste sulla carta. Così come miseri furono i risultati ottenuti dall'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri denominata Fulmini Sulla Tempesta: centinaia di volanti e gazzelle pattugliarono 24/7 le strade italiane, ma anche se prontamente inseguite, le nuvole illegali continuarono impunite a riversare carichi d'acqua nel momento stesso in cui scorgevano un veicolo lavato di fresco.




Ma oggi, grazie al prodotto citato in apertura, tutto questo è finalmente destinato a diventare un ricordo: NoPioggiaDopo garantisce infatti una non-pioggia sopra la propria auto fino a sette giorni dopo il lavaggio, consentendo di preservarne la pulizia e l'aspetto accattivante. E' infatti un composto altamente tecnologico, in grado di dissipare all'istante ogni nuvola carica d'acqua che si trovi a passare nei cieli in prossimità dell'autovettura sulla quale viene applicata. Usarlo è un gioco da ragazzi: si applica sull'intera superficie dell'auto facendo particolare attenzione ai punti che attraggono più facilmente la pioggia, come il finestrino posteriore destro o l'antenna della radio. Al termine dell'operazione, si è già protetti dalle insolenti gocce d'acqua.

In vendita presso autoricambi e rifornimenti di carburante, NoPioggiaDopo ha un prezzo davvero contenuto, pari a 6 € per flacone.